Il Torrone: prodotto principale del miele

Nonostante le sue origini siano ancora avvolte nel mistero, il torrone è una delle eccellenze dolciarie italiane e ogni regione vanta la sua ricetta tipica.

 

Gli ingredienti tradizionali del torrone sono miele, albume e mandole, noci oppure nocciole. La ricetta artigianale vuole l’impasto cotto a fuoco lento per diverse ore nel tradizionale paiolo di rame, che viene poi versato all’interno di uno stampo di legno con le pareti foderate di ostia e lasciato raffreddare.

Abruzzo

torrone di guardiagrele

Torrone di Guardiagrele

Abruzzo

 

Prodotto esclusivamente a Guardiagrele (in provincia di Chieti). È più propriamente di un croccante, costituito da mandorle intere tostate mescolate a zucchero, cannella e frutta candita. Ha generalmente una dimensione ridotta (circa 8 centimetri di lunghezza e 3 di altezza, 80 g di peso) e da decenni è assai conosciuto e apprezzato anche fuori regione. Si presenta compatto, di colore scuro, mediamente croccante e con un gusto deciso ma non eccessivamente dolce.

torrone aquilano

Torrone tenero Aquilano

Abruzzo

 

È un torrone nocciolato morbido, caratterizzato dalla presenza di cacao nell’impasto: morbido, spugnoso, di colore marrone con nocciole tostate.
Le materie prime utilizzate sono: nocciole, miele, zucchero, cacao, albume, ostia, vanillina. Prodotto nella città dell’Aquila fin dall’inizio del XIX secolo.

Calabria

torrone a poglia con mandorle

Torrone a poglia con mandorle

Calabria

 

Tipico di Bagnara e dolce natalizio artigianale di alta qualità. Gli ingredienti base sono le mandorle e il miele, materie prime di cui la regione è ricca. Le mandorle tostate vengono unite all’albume e al miele e cotto a bagnomaria per circa sei/sette ore, mescolando continuamente per una cottura uniforme. A cottura ultimata l’impasto viene steso con il mattarello e lasciato freddare. Viene poi tagliato in tante barrette dalle dimensioni variabili.

torrone di arachidi con zucchero

Torrone di arachidi

Calabria

 

Tipico prodotto regionale chiamato anche “Turruni”.
Gli ingredienti utilizzati sono il Miele, lo zucchero, le arachidi e aromi naturali.
L’impasto viene lavorato e poi messo a cottura nell’impastatrice. Una volta pronto viene posto su delle tavole e preparato in forme rettangolari per essere tagliato ed inserito sulle teglie e fatto raffreddare e ricoperto a mano o dalla macchina ricopritrice.

turruni gelatu

Torrone gelato

Calabria

 

Il turruni gilatu, in dialetto locale, è un dolce caratteristico del reggino, detto anche torrone di Reggio Calabria e non va confuso con il torrone di Bagnara, che è una specialità differente.
A dispetto del nome, non è un gelato, bensì un torrone molto morbido, costituito da un impasto di essenze aromatizzate di diversi agrumi e zucchero fondente a vari colori, a cui vengono aggiunti canditi e mandorle; il tutto viene poi ricoperto da una camicia di cioccolato.

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Torrone cupeta

Calabria

 

È un dolce tipico di Montepaone, provincia di Cosenza, ricavato da una miscela di ingredienti, quali: sesamo, mandorle, miele, farina, aroma alla vaniglia e a scelta si può aggiungere vino cotto e vari aromi per dare un tocco di sapore più intenso.
La cupeta viene realizzata in almeno tre versioni: cupeta nera, con mandorle intere; cupeta bianca, con mandorle pelate e cupeta macinata, con mandorle pelate e tritate.

Campania

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Torroncino di Roccagloriosa

Campania

 

Come si evince dal suo nome, è una specialità del comune salernitano di Roccagloriosa, dove veniva preparato e offerto in occasione dei banchetti matrimoniali, quando era ancora consuetudine che si svolgessero nelle case. Con un procedimento molto preciso, si lavorano mandorle, zucchero e acqua. Le mandorle spezzettate si mischiano allo zucchero e all’acqua, versando il tutto in una pentola dove l’impasto, girato continuamente con una paletta di legno e cotto a fuoco sostenuto, deve diventare caramelloso.
L’impasto viene poi versato su un marmo cosparso di olio e steso con un matterello; vengono tagliate delle piccole strisce di torroncini larghe circa 1 centimetro e lunghe 5-8 centimetri, che vengono poi bagnate in una soluzione di acqua e zucchero e passate nello zucchero solido e lasciate asciugare.

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Croccantino di San Marco dei Cavoti

Campania

 

Si ottiene mescolando nella torroniera il miele allo zucchero, riscaldando fino a 80 gradi. Il composto viene girato a marcia veloce e si aggiunge l’albumina sciolta in acqua, preparata il giorno precedente; in seguito si riporta la torroniera alla velocità minima e si aggiungono, spolverando, lo zucchero a velo, la vaniglia e le mandorle opportunamente preriscaldate in modo che abbiano la stessa temperatura dell’impasto.
Il prodotto viene steso negli appositi stampi, e poi tagliato quando è raffreddato al punto giusto. Il torrone croccantino viene prodotto anche nel beneventano, rispettando le antiche regole tradizionali di produzione.

torrone di benevento

Torrone di Benevento

Campania

 

È bianco molto compatto insaporito con nocciole, mandorle e, molto spesso, pistacchi. Si lavora nella torroniera, dove miele e zucchero vengono riscaldati fino a 80°C e, mentre la torroniera viene fatta girare a marcia veloce, e si aggiunge l’albume d’uovo sciolto in acqua, preparato il giorno precedente.
L’ultima fase avviene con la torroniera alla velocità minima e vede l’aggiunta di zucchero a velo spolverato, vaniglia, nocciole, mandorle o pistacchi, opportunamente preriscaldati, perché abbiano la stessa temperatura dell’impasto; il tutto viene prodotto in grosse lastre che vengono poi spaccate in pezzi e confezionate.

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Torrone di castagne

Campania

 

Detto anche “pantorrone” o “spantorrone” di castagne, è una specialità che si produce in tutta la provincia di Avellino, area rinomata per la coltivazione di castagne.
Questo particolare tipo di torrone è ottenuto con il tradizionale impasto di miele, albume e zucchero a velo arricchito da una gustosa farcitura a base di castagne, candite oppure in pasta, molto spesso insaporite dall’aggiunta di cacao e rhum.

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Spantorrone di Grottaminarda

Campania

 

Si tratta di un tipo di pan torrone prodotto nella Valle Ufita. È caratterizzato da una particolare friabilità allo spacco che avviene sbriciolandosi in scaglie.
La ricetta originale prevede l’utilizzo della torroniera, dove il miele e l’albume vengono riscaldati per molte ore e si aggiungono le nocciole e le mandorle, aromatizzandole con la vaniglia. Il prodotto successivamente viene steso negli stampi e coperto di fettine di Pan di Spagna imbevute di rhum e liquore strega.

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Torrone di Ospedaletto d'Alpinolo

Campania

 

A Ospedaletto D’Alpinolo, in provincia di Avellino, è antica tradizione offrire durante le feste natalizie il torrone prodotto localmente, che prende il nome dal comune stesso.
La tradizione vuole che questo torrone venga anche consumato durante i pellegrinaggi al vicino Santuario di Montevergine. La sua produzione rispetta le antiche regole, e se ne individuano due categorie, quello classico, a base di miele, albume, nocciole o mandorle tostate, o farcito al pan di Spagna. In entrambe le ricette è prevista una copertura di glassa al cioccolato e l’eventuale presenza di altri ingredienti come la frutta secca o le castagne in pasta.

Lazio

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Torroncino di Alvito

Lazio

 

Produzione locale di speciali torroni di pasta di mandorle ricoperti di cioccolato fondente.
È una tradizione che risale alla fine del XVIII secolo.

Lombardia

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Torrone classico di Cremona

Lombardia

 

Il Torrone di Cremona rappresenta il prodotto principe dell’antica arte dolciaria cremonese.
Il segreto del torrone, goloso dolce a base di mandorle miele e albume, non è dato tanto dagli ingredienti, comuni a tante altre preparazioni, quanto da una lavorazione a regola d’arte. La lavorazione del torrone prevede l’uso di attrezzature d’avanguardia, ma nello stesso tempo uno scrupoloso rispetto delle antiche ricette tradizionali.
Il risultato è un prodotto d’alta qualità, dall’aspetto e dal gusto inconfondibili.
Il Torrone di Cremona è una barretta croccante di mandorle o nocciole (intere e tostate) amalgamate in un impasto di miele, zucchero e albume d’uovo montato a neve.
Si presenta bianco sulle superfici esterne per la presenza dell’ostia, biancastra è anche la pasta. Morbido o duro, ricoperto al cioccolato o naturale, Cremona vanta di sicuro la paternità del torrone.

Marche

torrone di camerino

Torrone di Camerino

Marche

 

Un torrone bianco e croccante (ci sono tante altre squisite varianti), un concentrato di energia, dal dolce impasto di mandorle, miele e nostalgia, apprezzato dai palati fini e dai più golosi bambini.

Molise

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Torrone del Papa

Molise

 

Nasce dalla maestria dei pasticceri molisani, che uniscono il miglior miele locale con il candido albume d’uovo, arricchendo il dolce impasto con le pregiate mandorle pugliesi.

Piemonte

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Torrone di nocciole del Piemonte

Piemonte

 

Viene prodotto ad Alba e nelle Langhe (Cuneo), ad Asti e dintorni. Si presenta con la forma di un parallelepipedo più o meno spesso, di colore bianco, inframmezzato da nocciole, ricoperto su due lati da una sottilissima ostia.
Gli ingredienti principali sono nocciole tostate, miele, sciroppo di glucosio, zucchero e, per le ostie di copertura, farina di frumento e acqua.
Viene commercializzato nella classica consistenza dura e friabile oppure nella versione morbida.

Sardegna

torrone sardo

Torrone Sardo

Sardegna

 

Specialità tipica di tutto il Barbaricino, dove si produce fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Viene prodotto soprattutto nel territorio dei comuni di Tonara, Aritzo, Guspini, Desulo e Pattada. Si ottiene dalla lavorazione di miele, albume d’uovo, mandorle, noci o nocciole oppure, in alternativa, arachidi. Le ostie, realizzate con spessore sottile per evitare di incidere sul sapore finale, sono preparate con acqua, olio vegetale e amido di mais.
Totalmente assenti sono invece zucchero, sciroppo di glucosio, canditi e altri aromi, caratteristica questa che lo diversifica dalle altre produzioni regionali. Dalla consistenza croccante e mai gommosa, è un torrone di gran pregio, apprezzato anche per la ridotta percentuale di grassi.

Sicilia

torrone di caltanissetta

Torrone di Caltanissetta

Sicilia

 

Friabile a base di miele, mandorle e pistacchi, tutti scelti tra la migliore produzione agricola siciliana.
Divenuto rinomato in tutta Italia quando Caltanissetta era centro economico pulsante, grazie all’attività estrattiva dello zolfo, adesso i segreti della sua produzione sono condivisi da pochissimi Maestri, che hanno mantenuto nel tempo la produzione del torrone tipico, dedicando una cura certosina alla selezione delle materie prime e mantenendo inalterata l’antica ricetta risalente al 1870.

torrone siciliano

Torrone Siciliano

Sicilia

 

Non c’è festa popolare in Sicilia senza i “turrunari”, produzione diffusa in tutta l’Isola.
L’origine del dolce è araba, come lo è anche la parola qubbayt, che in siciliano è diventata “cubbàita”. Fatto con miele, mandorle e “giuggiulena”, semi di sesamo lasciati dagli arabi a Siracusa.

Veneto

mandorlato veneto

Mandorlato di Cologna Veneta

Veneto

 

Prodotto esclusivamente nella zona di Cologna Veneta, è diventato il dolce tradizionale delle feste natalizie.
Ancora oggi non si riesce a stabilire la data certa dell’invezione di questo dolce.
È possibile, come si evince da antichi scritti, che il mandorlato fosse già conosciuto ed apprezzato al tempo della Serenissima Repubblica, che regnava incontrastata su gran parte del territorio veneto.
Sempre antiche fonti riportano che nel 1905 il mandorlato arrivò anche dentro le mura leonine di Roma, nelle mani di Papa Pio X. La produzione moderna del mandorlato ha avuto inizio nel 1852 con Italo Marani e Rocco Garzotto, suo aiutante.
Gli ingredienti tipici sono le mandorle, miele, zucchero e albume d’uovo.
Il dosaggio e la precisa osservanza degli intervalli stabiliti per immettere i vari ingredienti, sono indispensabili; nel calderone vanno inseriti con il seguente ordine: miele, zucchero, albume e le mandorle, senza dimenticare, infine, la temperatura che deve essere costante per tutte le otto ore circa occorrenti per una perfetta cottura.